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Vite sbobinate

01 03

Quando abbandoni la pianura geometrica, quella dei capannoni industriali che si susseguono senza soluzione di continuità lungo la via Emilia, e ti addentri lungo strade secondarie che portano alla bassa, verso il Po’, allora il paesaggio pur rimanendo di una piattezza stupefacente, inizia a mutare. Più ci si avvicina al fiume, più si entra dentro la bassa. La sensazione che si ha approssimandosi al serpentone d’Italia è quella di sprofondare. Anzi, penso che a un certo punto fra Reggio Emilia e mettiamo, Guastalla, lo sprofondamento è tale che si passa da un’altra parte. Si, perché entrare nella bassa è entrare in un territorio diverso da quello conosciuto.