Il curatore nell’era virtuale
L’informazione e la trasmissione di contenuti entrano di forza a far parte del dibattito sull’organizzazione futura dei musei, colpiti da una pandemia senza precedenti storici…
L’informazione e la trasmissione di contenuti entrano di forza a far parte del dibattito sull’organizzazione futura dei musei, colpiti da una pandemia senza precedenti storici…
I cambiamenti in atto nelle forme di comunicazione e nelle arti sono molti e non sembrano fermarsi. Il mondo digitale è uno dei motori di questo cambiamento. Senza necessariamente essere pro o contro questo mondo fatto di bit, ma rimanendo sul dato osservabile, questo cambiamento produce nuove forme e nuovi modi di raccontare.
Tempo fa, sul blog Fotocrazia tenuto da Michele Smargiassi su Repubblica.it si è parlato di Storytelling. Smargiassi ha gettato il sasso nella stagno, forse potremmo dire che c’è la ha tirato con forza, un pò come quando, consapevoli del risultato della propria azione, la vuoi amplificare per creare delle belle onde e un bel pò di schizzi. Allora risposi con un post argomentando quanto pensavo sullo storytelling e la sua estensione visual, che ora qua ripubblichiamo. Pur non esaurendo il discorso su argomento così ampio e complesso, il post cerca di delimitare un pezzo di terra ferma nei mari agitati della comunicazione. Per leggere l’articolo di Michele di Smargiassi e relativi interventi vedi qui.
MiRelLa di Fausto Podavini è un prezioso esempio di come la fotografia possa essere un modo per raccontare una persona, farne un ritratto per immagini. Il fotografo, nella presentazione del suo lavoro, ci dice che le fotografie sono un tentativo di raccontare la malattia, l’Alzheimer del coniuge di Mirella, Luigi. Ancora prima di iniziare la lettura delle immagini…