Nell’isolamento del gesto creativo

Nell’isolamento del gesto creativo

di Chiara Sordini in Notizie, Novità ed Eventi

L’interrogativo che, più di tutti, ci si è posto pensando alla situazione presente, uno domina rispetto agli altri: dove e a cosa ci porterà questa sospensione e chiusura totale? Ognuno di noi ha la propria interpretazione personale, ma il mondo dell’arte e della cultura ha la sua risposta: un necessario sguardo interiore. Si sono susseguite durante il lockdown iniziative spontanee di artisti, d’Italia e del mondo, che hanno lasciato socchiudere le porte dei loro studi casalinghi e ci hanno permesso di sbirciare fra le loro attività, nella loro solitudine. Spesso e volentieri ci si dimentica di loro, ma è in questi momenti particolari e unici che ci si chiede come, anche loro come noi, trascorrono i momenti della giornata e su cosa stanno lavorando. Attraverso le loro ricerche è possibile intraprendere ipotetiche vie alternative alla comprensione dei fenomeni che ci circondano. Numerosi sono stati gli appelli dei curatori al Governo in quanto gli artisti appartengono ad una categoria sociale a rischio, oggi e soprattutto domani. Ma perché è così importante il loro operare? Con i tempi e le giornate dilatate, ci è stato possibile “scavare”nel vuoto che ci ha improvvisamente circondato, quasi come tornare a ritroso, all’alba dei tempi. Gli aspetti creativi, istintivi e fugaci del fare artistico, l’origine del gesto fondatore di tutte le arti sono il punto di partenza di profonde e molteplici riflessioni. Nel passato, come oggi, l’atto del creare è stato sempre una forma di espressione libera e potente di civiltà, fatta per essere vissuta e divulgata dal pubblico. Solo quando ci accorgiamo di non poter fruire della cultura e dei suoi luoghi, ci si ferma e si riscopre il fare domestico, per riempire il maggior tempo che c’è a disposizione. Uno storytelling improvvisato ma forte quello del curatore; da voce all’intuizione del momento, che diventa idea e fa rumore nel silenzio dei rapporti umani sospesi. Schizzi, matite, colori, bozzetti, pezzi di carta, materia da modellare: così gli “artigiani della creatività” plasmano e danno forma alle loro idee, alle emozioni, le visioni del mondo attraverso una ricerca personale. Essere artista è un dono ricevuto, un segno del destino, ma anche una responsabilità nel restituire al mondo la bellezza, sotto forma di opere d’arte, da godere ed apprezzare. L’artista, con l’azione concreta e il gesto vuole far emergere la diversità del proprio sentire, soggettivo, nel personale e intimo spazio di lavoro, in un tempo universalmente condiviso. Con l’energia positiva dell’arte si prova a superare la pandemia, creando l’occasione di rimettere l’operare artistico al centro degli interessi nazionali, culturali, sociali, politici. 

Foto: Thomas Struth

07 Lug 2020