Il digitale adottato “davvero” dai musei

Il digitale adottato “davvero” dai musei

di Chiara Sordini in Notizie, Novità ed Eventi

I musei sono più vivi che mai. Solo in occasioni fortemente negative, ci si accorge quanto è necessario parlarne e interrogarci sul loro futuro, così incerto e indefinito. Un’anomalia che, per quanto paradossale, contribuisce a discutere su altri modi di coinvolgere il pubblico raccontando le proprie collezioni. Parlare tanto del digitale oggi non deve essere interpretato come una proposta alternativa forzata, bensì un’occasione di potenziare e migliorare la qualità dell’offerta museale. La crisi ha fatto emergere fortemente l’arretratezza  tecnologica tutta italiana rispetto agli altri paesi, più avanzati in questa pratica professionale. La questione è particolarmente seria, che va concretamente considerata. Ed è per questo che proprio adesso è maggiormente sentito il bisogno di sostenere in maniera coordinata tutta una serie di attività che interessano la creazione di progetti più interattivi e digitali. Dove non sono potuti arrivare il mondo politico e sanitario nella salvaguardia delle attività culturali, entrano in gioco tutte quelle realtà che ruotano intorno ai settori creativi del design digitale, per trasformare una situazione tragica in qualcosa di culturalmente positivo. Paghiamo oggi un conto decisamente salato per la scarsa attenzione degli ultimi anni rivolta a questo settore; timidi tentativi, a volte più coraggiosi che, fin dal passato, non hanno saputo entrare in dialogo con un mondo fatto di codici e sistemi numerici, una componente misteriosa fatta per colmare delle esigenze pratiche e reali. Così che gli ultimi sviluppi didattici e formativi sono tutt’ora alla ricerca di esperienze sempre più digitalizzate e interattive. Per capire meglio la portata di questo fenomeno, basti prendere da esempio il caso della Germania, dove già da tempo si utilizzano app a sostegno della didattica, secondo le regole del game design e l’ e-learning. Si impara ad immaginare scenari futuri, necessari quanto possibili anche nei nostri musei. Affiancando la didattica tradizionale a quella digitale, senza sostituirsi del tutto, potrebbe migliorare l’esperienza virtuale degli utenti e stimolare anche quella reale di visita. Una consapevole scelta digitale può restituire un ulteriore e potenziale strumento comunicativo dalle molteplici applicazioni. Adottare seriamente un progetto tecnologico significa anche ricercare e approfondire collaborazioni, individuando le soluzioni più adatte al singolo contesto museale e ai target di pubblico cui fa riferimento. Un cambiamento reale, una sfida decisiva, un’opportunità concreta. Le esperienze virtuose a riguardo sono ancora troppo poche per poter dare un giudizio complessivo. Ma è possibile tracciare direzioni gestionali ben precise, dalle quali le innumerevoli realtà museali possono partire per sviluppare e intraprendere un proprio percorso innovativo per colmare le nuove esigenze digitali e tecnologiche del presente.

 

Foto: Thomas Struth

13 Lug 2020