La foto che non c’è
Una delle foto più note di Mario Dondero è quella scattata il 16 ottobre 1959 davanti alla sede delle Éditions de Minuit a Parigi, che ritrae il gruppo di scrittori detto del Noveau Roman: Alain Robb-Grillet, Claude Simon, Claude Mauriac, l’editore Jérôme Lindon, Robert Pinget, Samuel Beckett, Nathalie Sarrute e Claude Ollier. Una foto importante, la quale mostrandoci il gruppo, definisce un’epoca.
Ora proviamo a immaginare un’altra foto, sempre di gruppo, una foto ipotetica che non esiste ma che poteva essere realizzata con facilità ma non nessuno l’ha fatto. Nella foto sono ritratti fotografi, scrittori e cantanti dell’Italia a venire. E’ il 25 maggio 1954, tardo pomeriggio, davanti all’entrata del bar Jamaica in Brera a Milano. Alcuni dei suoi frequentatori sono fuori, in piedi. Alcuni parlano fra di loro, qualcuno fuma, uno si sta mettendo a posto la giacca, qualcun’altro c’è ma sembra proprio che con la testa sia da un’altra parte. In questa foto vengono ritratti insieme un gruppo di amici, colleghi, compagni di pensione, sicuramente tutti frequentatori di bar: Mario Dondero, Ugo Mulas, Uliano Lucas, Alfa Castaldi, Carlo Bavagnoli Giulia Niccolai, il giovane Gianni Berengo Gardin, Luciano Bianciardi, Hundertwasser, Enzo Iannacci. Non so se riuscite a vederli, nei loro cappotti un pò fuori misura, le giacche ammaccate e i capelli con il taglio simile. Sono loro, un gruppo che ha fatto un epoca ma che non aveva un nome, se non quello del bar dove si ritrovavano. Un gruppo che fra stenti e amarezze, risate e bevute, riconoscimenti e sconfitte ha raccontato in maniera straordinaria l’Italia di allora e l’Italia avvenire attraverso fotografie, romanzi e canzoni.
Per questo ci fa piacere segnalare l’uscita nel mese di giugno di un libro scritto da uno di loro, lo stesso Mario Dondero. Il libro si intitola Lo scatto umano, Viaggio nel fotogiornalismo da Budapest a New York, edito da Laterza.
Riportiamo qua sotto il breve estratto presente nella presentazione ufficiale del libro da parte della casa editrice.
La grande stagione del fotogiornalismo internazionale, raccontata e vissuta da uno dei più importanti e originali fotografi europei.
Questo è un viaggio nel cuore della più bella stagione del fotogiornalismo internazionale. Da Parigi a Londra, da New York a Roma, da Budapest a Mosca, da Kabul alle pianure della Cambogia, Mario Dondero svela le storie che stanno dietro le fotografie sue e di altri, il confronto con mostri sacri come Robert Capa, i grandi eventi del XX secolo, dalla guerra di Spagna alla Grande Depressione americana, dalla caduta del muro di Berlino alla guerra in Iraq. Nelle sue parole sottili, ironiche, appassionate, scopriremo chi sono stati i primi fotoreporter, i primi creatori di agenzie, le ferree regole del mercato e quello che impongono. Ma, soprattutto, troveremo cosa rende straordinario il mestiere del fotoreporter, lo spirito nomade, il misto di adrenalina e paura nelle situazioni di pericolo, l’impegno civile, la curiosità per l’altro. Una storia ricca di persone e umanità, la vera cifra della migliore fotografia perché «non è che a me le persone interessino per fotografarle, mi interessano perché esistono. Diversamente, il fotogiornalismo sarebbe soltanto una sequenza di scatti senz’anima.»
Buona lettura a tutti.