Il museo: presidio culturale e sociale nazionale
Resilienza e cultura. Una combinazione di due termini oggi più che mai adatta alla situazione. Una circostanza avversa, il Covid-19, un nemico invisibile che mette alla prova, un momento difficile che il museo può dominare con la forza dei propri valori storici e culturali. Si può pensare di ripartire soltanto da solide radici, fondamenta di principi etici e legislativi dotati fin dalla nascita, le pietre miliari della storia culturale nazionale. L’ICOM (International Council Of Museum) è nato nel 1946 dopo un periodo di devastazione mondiale ed è divenuto l’organismo internazionale di riferimento per la prima definizione ufficiale di museo, simbolo dell’identità nazionale e della cultura dei popoli, memoria da divulgare e condividere. Nel corso della storia, è soltanto dal XVIII secolo in poi che si è raggiunta la consapevolezza del ruolo “moderno” del museo, in quanto custode della memoria storica collettiva, aperto al pubblico, nuovo strumento di educazione al servizio della società e simbolo di conoscenza. Negli ultimi decenni, si sono susseguite una serie di riflessioni sull’importanza della valorizzazione delle raccolte museali, attraverso media comunicativi immersivi, rivolti ad un coinvolgimento attivo dei visitatori. Per cogliere a pieno oggi il “fenomeno museo” nella sua complessità, occorre un approccio “sociale” nella prassi museale e nell’organizzazione delle proprie attività. Si è recentemente diffusa la tendenza di svariate istituzioni museali italiane di intraprendere la strada dell’utilizzo delle nuove tecnologie human centered, secondo nuove logiche di diversificazione e partecipazione on-line e on-site dei pubblici. E’ del 2019 l’approvazione del primo Piano Triennale per la Digitalizzazione e l’Innovazione dei Musei, una puntuale riflessione sulla necessità di far conoscere sul serio il potenziale delle nuove tecnologie digitali e interattive applicate ai musei, per apprezzare a pieno le opere d’arte e le collezioni. Per chi, ancora, non lo vuole riconoscere e ammettere, i musei sono dei servizi essenziali a tutti gli effetti, presidio della salute pubblica allo stesso livello del cibo e i farmaci.
Foto: Thomas Struth