Dal progetto al libro: Fausto Podavini racconta Mirella

Mirella - Fausto Podavini (Libro)

Dal progetto al libro: Fausto Podavini racconta Mirella

In occasione del prossimo workshop Le Vite degli Altri a cura di Fausto Podavini (5 e 6 Aprile a Firenze), ripubblichiamo volentieri quanto apparso sulla piattaforma Kisskissbankbank.com per il crowdfunding dedicato alla realizzazione del libro Mirella.

Fotografo professionista da diversi anni, considero il reportage una delle più alte forme espressive fotografiche. Sempre più attratto dal reportage sociale, ho realizzato lavori in varie parti del mondo, senza tralasciare però il mio paese: l’Italia.
Ed è proprio in Italia che ho iniziato uno dei progetti che ad oggi è per me il più lungo che abbia mai realizzato: MiRelLa.

Mirella, è un progetto iniziato nel 2006, ma troverà la sua giusta collocazione solo più avanti. Nasce come lavoro sull’Alzheimer ma non racconta semplicemente una malattia.
Dentro c’è un po’ tutto: la speranza e la rassegnazione, la morte e la vita ma soprattutto la dedizione e l’amore di una donna che ha assistito per ben sei anni suo marito, Luigi, affetto da demenza senile.

Mirella - Fausto Podavini 1 Il lavoro è durato quasi quattro anni e le difficoltà fotografiche sono state niente rispetto a quelle emotive, cercando di diventare invisibili in un ambiente così ristretto, intimo e così conosciuto.  Ho fotografato l’Alzheimer passando per la quotidianità di chi assiste il malato. Un quotidiano fatto di oggetti e segni, gesti e attenzioni, dove giorno dopo giorno l’incredulità fa spazio alla speranza ed i ricordi fanno spazio al dolore.

E’ una storia di vita quotidiana, è una storia Italiana, ma in realtà è una storia che non ha confini e che colpisce le persone indipendentemente dal sesso, dal ceto sociale, dal paese di provenienza.

Mirella ha ricevuto numerosi consensi sia nella fase work in progress sia nella fase finale del lavoro, ottenendo premi di fama internazionale, culminati nel assegnazione del primo premio sezione Daily Life del World Press Photo 2013, uno dei maggiori riconoscimenti a livello mondiale nell’ambito del fotogiornalismo.

Mirella - Fausto Podavini 2 Ho voluto raccontare l’Alzheimer per una serie di motivi. Perché mi occupo di reportage sociale, perché ho visto in Mirella una storia intensa e importante da raccontare, perché documentandomi ho scoperto che c’è molta carenza di informazione sull’argomento.

Dalle statistiche riportate nel rapporto annuale sull’Alzheimer, i dati di persone affette da demenza senile, sono destinati a raddoppiare nei prossimi 20 anni e si stima che ce ne saranno 65,7 milioni nel 2030 e ben 115,4 milioni nel 2050. La malattia continua ad essere sottovalutata e le risorse dedicate alla cura, ai servizi, all’assistenza e alla ricerca sono del tutto insufficienti. Le nazioni si trovano di fronte ad una grave mancanza di conoscenza della demenza, imponendo così un pesante fardello che grava sulle famiglie e su coloro che forniscono assistenza che, spesso, non hanno alcuna comprensione di quello che sta accadendo ai loro cari.

Sebbene la demenza colpisca prevalentemente le persone anziane, vi è una crescente tendenza di casi che iniziano prima dei 65 anni. Dopo i 65 anni, la probabilità di essere colpiti da demenza raddoppia circa ogni 5 anni. Decadono pertanto le teorie che fino a qualche tempo fa, consideravano la demenza come malattia “normale” legata all’invecchiamento.

La mancanza di consapevolezza, di conoscenza della malattia, è un problema globale che investe drammaticamente le singole vite coinvolte . Il marchio della demenza, che impedisce di parlarne liberamente, l’erronea credenza che non si possa far niente per i soggetti affetti da demenza e per le loro famiglie, sposta il problema ad un livello secondario e nascosto.

La disinformazione diventa uno degli aspetti più pericolosi in quanto non permette un giusto approccio alla malattia.

L’Alzheimer è una piaga mondiale che non si può non prendere in considerazione. C’è bisogno di maggiore attenzione da parte delle istituzioni, ma anche da parte della popolazione.
I media, la letteratura, il cinema, la fotografia e tutte le altre forme di espressione artistica e comunicazione dovrebbero sensibilizzare e sensibilizzarsi maggiormente e diffondere una consapevolezza maggiore.

In questo contesto si colloca la volontà di realizzare un libro fotografico; lo step finale di questo lungo lavoro! Il libro fotografico è l’unico modo per poter presentare il progetto Mirella nella sua completezza e dare modo attraverso la fotografia di sostenere quanto più possibile l’informazione legata alla sindrome di Alzheimer. Il libro sarà composto da 42 fotografie, una mia prefazione, un contributo della storica dell’arte Sara Feola e la presentazione del giornalista e critico fotografico Sandro Iovine, uno dei primi a conoscere il lavoro e a motivarmi nel portarlo avanti.

Il libro sarà realizzato in doppia lingua italiano e inglese, ed il progetto sarà presentato ad Ottobre durante il Festival della Fotografia Etica di Lodi e successivamente a Roma presso il WSP|Photography.

Fonte: Kisskissbankbank.com

08 Mar 2014