La Jetée in Paris
La Jetée vola a Parigi. Dal 1 al 4 febbraio al Festival Image Ouverte, La Jetée presenta una delle sue esperienze di realtà virtuale: Medinitaly, un’esperienza di meditazione in realtà virtuale ambientata nel paesaggio italiano.
La Jetée vola a Parigi. Dal 1 al 4 febbraio al Festival Image Ouverte, La Jetée presenta una delle sue esperienze di realtà virtuale: Medinitaly, un’esperienza di meditazione in realtà virtuale ambientata nel paesaggio italiano.
Il futuro, già da oggi, sta mettendo il settore culturale davanti a continue e nuove sfide, che riguardano anche l’opportunità offerta dalla tecnologia come fattore abilitante nello sviluppo di soluzioni e miglioramenti per il rinnovamento dei processi e dei servizi museali. I musei, piccoli e…
L’anno zero per il mondo della cultura si chiama Covid-19. Un’emergenza senza precedenti, dove il settore è uno di quelli maggiormente colpiti dalla crisi e sul quale avviare una riflessione che non si può più rimandare…
Come cambia il racconto di un luogo e la sua promozione turistica nell’era del digitale? Le distanze fisiche si accorciano e le nuove frontiere narrative si spingono tanto lontano quanto la tecnologia e la creatività ci consentono.
Storytelling, video storytelling, webdoc, webseries, tool e piattaforme tecnologiche: questi sono soltanto alcuni dei modi attraverso i quali vivere e condividere un luogo, per attivare percorsi di partecipazione della comunità che lo abita e trasformarlo in un’attrattiva ed emozionale meta turistica.
Anche Firenze si ritaglia il suo piccolo spazio nella grande casa degli eventi dedicati alla fotografia. Il 29 Ottobre, dalle 10.00 alle 19.30 nelle sale delle Murate Pac, si terranno letture portfolio, presentazioni, incontri. Saranno presenti, tra gli altri, il fiorentino Piergiorgio Branzi, Massimo Siracusa,…
Quest’anno La Jetèe realizzerà per Internet Festival, in collaborazione con SWG, società triestina che si occupa da più di trent’anni di ricerche di mercato e di opinione, un web documentary dove i dati faranno da filo conduttore delle storie e dei temi che animeranno il festival 2016.
Imperial Courts ne è esempio. Lavoro documentario su un quartiere di Los Angeles, racconta la trasformazione dal 1993 al 2015 del quartiere a maggioranza nera, da normale realtà cittadina in uno degli epicentri dello scontro razziale nella Los Angeles contemporanea.
I cambiamenti in atto nelle forme di comunicazione e nelle arti sono molti e non sembrano fermarsi. Il mondo digitale è uno dei motori di questo cambiamento. Senza necessariamente essere pro o contro questo mondo fatto di bit, ma rimanendo sul dato osservabile, questo cambiamento produce nuove forme e nuovi modi di raccontare.
Pochi giorni fa è stato arrestato quello che è considerato, almeno dal 2012, il trafficante più potente al mondo, Joaquìn Guzman Loera. Ma cosa significa il più potente? Come si articola il potere di un uomo come questo? Come si arriva a conquistare questo potere e a mantenerlo? E a che costo?
Tempo fa, sul blog Fotocrazia tenuto da Michele Smargiassi su Repubblica.it si è parlato di Storytelling. Smargiassi ha gettato il sasso nella stagno, forse potremmo dire che c’è la ha tirato con forza, un pò come quando, consapevoli del risultato della propria azione, la vuoi amplificare per creare delle belle onde e un bel pò di schizzi. Allora risposi con un post argomentando quanto pensavo sullo storytelling e la sua estensione visual, che ora qua ripubblichiamo. Pur non esaurendo il discorso su argomento così ampio e complesso, il post cerca di delimitare un pezzo di terra ferma nei mari agitati della comunicazione. Per leggere l’articolo di Michele di Smargiassi e relativi interventi vedi qui.